Con la parola startup ci si riferisce all’operazione e alla tempistica necessarie allo sviluppo di una nuova attività imprenditoriale. Tuttavia, perché la definizione di startup sia davvero completa, non la si può ridurre al semplice processo di avvio di una nuova impresa da un punto di vista strutturale ed organizzativo. La startup è infatti molto di più: è un’attività che, attraverso l’approntamento di un business model, mira a creare un nuovo mercato o ad innovare significativamente un mercato già esistente.
In Italia il panorama delle startup sta crescendo esponenzialmente, complice anche la difficoltà di molti settori e imprese a sopravvivere a causa della cosiddetta crisi economica.
Quando si parla di startup ci si può riferire indistintamente ad un impresa collocata in uno spazio fisico o ad attività in rete (come lo sviluppo di software e applicazioni). Ed è a queste ultime in particolare che dedicheremo questa guida.
Per fondare una startup non bastano solo intuito, bravura e tanta voglia di fare. Il problema cruciale che gli imprenditori si trovano spesso ad affrontare risiede nel “come” riuscire a trovare soggetti disposti a credere nel progetto, finanziandolo. I canali principali per ottenere un finanziamento sono inizialmente due:
La cerchia delle proprie conoscenze (famiglia, amici, conoscenti)
La richiesta di un prestito alla banca, attraverso un business plan ben fatto e la “raccomandazione”alla banca da parte di individui giudicati affidabili (quest’ultimo elemento non è imprescindibile ma può rivelarsi assai utile per chi desiderasse vedere accolta la propria richiesta di finanziamento)
Esiste poi una terza via: la ricerca di business angels, ossia investitori che godono di una certa liquidità e che sono interessati a valutare nuove opportunità di investimento. In questa guida daremo informazioni utili sull’iter necessario per avviare e richiedere il finanziamento di una startup che ha per oggetto un’applicazione internet o un software.
Per prima cosa, è necessario partire dall’”idea”. Qual è la natura del nostro prodotto? in quale segmento di mercato intendiamo operare? A quali consumatori ci rivolgiamo? Quali sono le “proposizioni di valore” del nostro progetto? Intendiamo offrire un prodotto/servizio che soddisfi un nuovo bisogno, o uno che vada a migliorare le prestazioni di un prodotto/servizio già esistente? In questa fase è importante anche definire le risorse chiave necessarie per lo sviluppo e la strutturazione della startup (risorse umane, finanziarie, intellettuali) e presentarsi con un solido business model,che deve rispondere alle seguenti domande: quali sono le dimensioni del mercato? In che modo il nostro progetto è destinato a monetizzare? Ad esempio, esistono applicazioni online la cui strategia di monetizzazione è fondata su geolocalizzazione e pubblicità. E’ importante individuare la propria strategia di monetizzazione e darne conto nel proprio business model
Una volta definito il progetto, sarà possibile procedere alla creazione del prototipo: è consigliabile realizzare delle presentazioni con Photoshop o Balsamiq per mostrarne il funzionamento. Balsamiq consente di creare mockup che possono essere modificati in tempo reale durante una presentazione
La terza fase richiede che il prototipo venga testato su un campione rappresentativo di individui (i cosiddetti tester) in modo da ricevere i loro feedback e suggerimenti: è consigliabile creare adverts su Google e su Facebook, strutturare landing page ed inviare email in modo da convogliare per lo meno 100-500 persone sul nostro prodotto, affinchè ne vengano individuati punti di forza e di debolezza. Se le persone giudicheranno positivamente il prototipo, è possibile procedere. In caso contrario, sarà necessario procedere ad una sua implementazione e ripetere nuovamente il test
E’ possibile ora entrare nel mercato con il prototipo: è indispensabile creare l’applicazione web based o mobile in codice nativo, per dimostrare davvero “cosa” sappiamo fare
Una volta immesso il prototipo nel mercato, si passa alla fase detta di “bootstrapping”, finalizzata alla ricerca di persone che effettivamente acquistino, scarichino ed utilizzino l’applicazione
Inizia ora la fase di “traction”: è necessario cioè che si crei un coefficiente virale significativo, che consenta all’applicazione di essere conosciuta ed utilizzata da un numero sempre crescente di soggetti, fino a far convergere su di sé l’attenzione di potenziali media (come ad esempio giornalisti e blogger). Una buona traction è indice della capacità di un determinato prodotto a soddisfare le esigenze del mercato di riferimento
E’ il momento di iniziare a trovare dei modi per monetizzare: se la traction è alta, monetizzare non sarà un requisito fondamentale per stimolare l’interesse degli investitori. In caso opposto, trovare modi per monetizzare aumenterà le possibilità di essere valutati positivamente e aumentare le chances di ottenere un finanziamento per la propria attività
Una volta ottenuta un’adeguata traction o quando sarà stata individuata la propria strategia di monetizzazione, il prototipo potrà essere ulteriormente sviluppato
E’ importante poi creare un pitch, ossia una presentazione composta da 10-20 slides, che sarà presentata ad un pubblico di possibili investitori. Il pitch dovrà descrivere il mercato di riferimento e il business model adottato (la tipologia di prodotto, il mercato, il team, la strategia di monetizzazione individuata, etc)
A questo punto sarà possibile attivarsi alla ricerca di un investitore: i modi per individuare persone potenzialmente interessate a finanziare un progetto sono svariati.
E’ importante continuare ad implementare e a sviluppare la propria applicazione anche durante l’attività di fundraising.
L’imperativo categorico da tenere a mente è il seguente: non arrendersi mai! E’ probabile andare incontro ad alcuni “no” sulla propria strada, ma l’importante è non darsi mai per vinti. Ci sono molte startup di successo che hanno incontrato inizialmente numerosissime resistenze (come è accaduto a Pandora), ma la nostra idea potrebbe davvero fare la differenza.
Si dice che una startup, per avere successo, debba fallire nel suo tentativo di “affermarsi” nel mercato per un certo numero di volte. Per questo, come abbiamo precisato alla fine di questa guida, è importante non demordere, ma continuare a credere nel proprio progetto. E’ bene tenere a mente che avviare una startup è una decisione che richiede non solo una valida idea iniziale, ma molta determinazione e preparazione. Affidatevi pertanto ad advisors esperti che sappiano guidarvi lungo il percorso di sviluppo consigliandovi le migliori mosse da intraprendere per ottenere il successo sperato.