Pochi possono permettersi di acquistare casa senza richiedere un finanziamento alla banca. Per richiedere un mutuo, però, bisogna offrire agli istituti di credito delle garanzie. Attraverso le garanzie, infatti, le banche si tutelano contro il rischio di insolvenza del mutuatario.
Le più comuni forme di garanzie richieste dagli istituti di credito sono
– ipoteca
– fideiussione
– polizze assicurative contro incendio e scoppio, sulla vita, contro il rischio di disoccupazione
– cambiale ipotecaria
– opzioni put contro il negative equity, rischio di svalutazione dell’immobile.
La forma di garanzia più utilizzata quando una banca concede un mutuo è l’ipoteca sulla casa che viene acquistata col mutuo o su altri beni di proprietà del richiedente. Possono essere ipotecati anche altri immobili di proprietà di terze parti che fanno da garanti attraverso la fideiussione.
L’ipoteca può avere una durata massima di 20 anni dalla data di iscrizione presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari.
Estinto il debito, il mutuatario (o il proprietario del bene ipotecato) può richiedere la cancellazione dell’ipoteca. La cancellazione dell’ipoteca, però, non è sempre necessaria in quanto l’ipoteca che non ha più funzione di garanzia (ipoteca perenta) non produce nessun effetto, salvo nel caso che se ne debba iscrivere un’altra.
Se prima dell’estinzione del prestito le garanzie vengano meno, l’istituto di credito di solito chiede un reintegro delle garanzie, attraverso nuovi beni da ipotecare o fideiussioni. Le banche, se il contratto di mutuo lo prevede, potrebbero anche revocare parzialmente il prestito o rescindere dal contratto.