Come noto, gli investimenti in conto deposito sono impieghi effettuati in rapporti ad alto tasso di rendimento, con o senza vincolo temporale, garantiti dal Fondo di tutela dei depositi bancari, e denotati di un’elevata flessibilità che consentirà al titolare, nella maggior parte dei casi, di poter gestire la liquidità in essi contenuta in maniera piuttosto flessibile, potendone richiedere lo svincolo in qualsiasi momento. Ma quali sono le differenze tra i conti deposito e gli investimenti alternativi “classici”?
Titoli di Stato
I titoli di Stato (Bot, Btp, Ctz, ecc.) sono dei titoli di debito del bilancio statale. Acquistabili attraverso le aste (mercato primario) o in un momento successivo al loro primo collocamento (mercato secondario), sono considerati gli investimenti più “sicuri”, grazie all’elevata garanzia di solvibilità offerta dalla controparte (lo Stato italiano). Ad ogni modo, come abbiamo avuto modo di esaminare in tempi più recenti, la percezione di un maggior grado di rischio sulla stabilità del bilancio pubblico ha fatto schizzare verso l’alto anche i rendimenti dei titoli di Stato a breve e – soprattutto a – lungo termine, che a nostro giudizio, soprattutto in un’ottica di diversificazione, rimangono un buon rifugio per i propri risparmi.
Obbligazioni
Le obbligazioni sono dei titoli di debito emessi da società private o pubbliche per reperire fondi da utilizzare per lo sviluppo dei propri progetti industriali, o per riequilibrare la propria situazione patrimoniale. Il grado di rischio di tale strumento finanziario dipende soprattutto dal livello di solvibilità della controparte, di norma indicato con un giudizio sintetico (rating) attribuito da società esterne. Il rendimento delle obbligazioni può essere dipendente dall’entità delle loro cedole (calcolate su tassi di interesse fissi o variabili) e dallo scarto di emissione o di negoziazione (cioè la differenza tra il valore di acquisto e quello di rimborso).
Fondi comuni di investimento
I fondi comuni di investimento sono strumenti finanziari ampiamente diversificati, gestiti da società di gestione del risparmio, che investono il denaro raccolto dai sottoscrittori in valori mobiliari di varia natura. L’investitore che acquista una quota dei fondi comuni di investimento diviene così titolare di una frazione del patrimonio (indistinto) del fondo, partecipandone al rendimento. Anche i fondi comuni di investimento possono inoltre prevedere il pagamento di cedole periodiche, e la utile occasione di poter partecipare al loro impiego attraverso “piani di accumulo del capitale”, ovvero versamenti ricorrenti sullo stesso fondo. A seconda della natura dei valori mobiliari acquistati dalla società di gestione del risparmio, si distinguono fondi azionari, obbligazionari, misti, e così via.
Azioni
Le azioni sono partecipazioni nel capitale sociale di una società per azioni. L’investimento diretto in azioni è pertanto ricollegabile alla volontà dell’investitore – socio di voler partecipare direttamente al rischio della determinata impresa, godendo di diversi benefici, amministrativi (es. diritto di voto in assemblea) ed economici (dividendi, incremento del valore di capitalizzazione di mercato, ecc.). L’investimento in azioni è considerato particolarmente rischioso, e fruibile principalmente da chi possiede un orizzonte temporale particolarmente esteso (5-7 anni), o da chi ha una propensione al rischio piuttosto elevata.