La maggioranza delle società che producono utili, normalmente, ne distribuiscono una parte ai propri azionisti
sotto forma di un dividendo che viene pagato con cadenza trimestrale ( Quarterly Dividend ). Tale dividendo
costituisce un reddito che può essere consumato oppure può essere reinvestito in nuove azioni della società,
automaticamente e senza spese.
Il rendimento si calcola come rapporto percentuale tra il dividendo annuale (Annual Dividend),
derivante dalla somma dei quattro dividendi trimestrali, ed il prezzo corrente dell’azione.
Il rendimento (Yield) è un indicatore non secondario nelle decisioni operative di acquisto o di vendita,
anche se riguarda quasi esclusivamente società impegnate in un settori maturi
e quindi meno suscettibili di grandi sorprese positive o negative.
Per costituire un indicatore valido, però, il dividendo deve essere erogato
con regolarità da un certo numero di anni, in maniera continuativa ed a valori crescenti.
Un dividendo che garantisca un rendimento troppo elevato non sempre è un segnale positivo,
può indicare al contrario forti dubbi presenti sul mercato circa la sostenibilità dello stesso.
Meglio quindi un dividendo che assicura un rendimento medio,
ma con una solida storia di regolare distribuzione e crescita alle spalle.
Fanno eccezione alla regola del rendimento medio i titoli registrati come Real Estate Investment Trust (REIT) e quelli registrati come
Master Limited Partnership (MLP) in quanto le norme fiscali americane gli garantiscono l’esenzione dalle imposte sul reddito che viene
distribuito agli azionisti sotto forma di dividendi. Il rendimento (Yield) in questi casi può quindi essere superiore alla media, senza che
vi sia alcuna ragione di dubitare sulla futura sostenibilità del livello di dividendo.
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Per Pay Out Ratio si intende la porzione percentuale dell’utile netto
destinato ad essere distribuito agli azionisti di una società quotata.
Tale indicatore fornisce due elementi utili di valutazione,
indica infatti
le politiche di investimento della società:
se il Pay Out Ratio è superiore a 50 significa che la società privilegia la distribuzione di utili agli azionisti
rispetto ai nuovi investimenti finanziati dagli utili stessi ( autofinanziamento ).
le possibilità di un futuro incremento del dividendo:
se una società distribuisce ai propri azionisti, per esempio, il 75% degli utili,
ha poco spazio di manovra per incrementare nell’immediato futuro la distribuzione.
Per semplificare al massimo, diciamo che
il rapporto ideale di Pay Out è del 50%
ovviamente con le dovute eccezioni come, come ad esempio le Utilities,
che spesso hanno un rapporto maggiore poiché operano in un settore maturo.
Fanno eccezione alla regola del rapporto ideale di Pay Out, anche i titoli registrati come Real Estate Investment Trust (REIT) e quelli
che sono registrati come Master Limited Partnership (MLP) in quanto le norme fiscali americane gli garantiscono l’esenzione dalle
imposte sul reddito che viene distribuito agli azionisti sotto forma di dividendi. rapporto ideale di Pay Out in questi casi può quindi
essere anche del 100%, senza che vi sia alcuna ragione di dubitare sulla futura sostenibilità del livello di dividendo.
Come nel caso del Price Earnings ( P/E ), per quantificare il giusto reddito bisogna far riferimento ai tassi di
interesse correnti sul mercato, prendendo come riferimento il rendimento dei Buoni del Tesoro (Treasuries) con
scadenza decennale. Naturalmente, il rischio positivo o negativo di un investimento azionario è molto più grande
rispetto a quello in Buoni del Tesoro. Ragion per cui tale livello di tasso servirà soltanto come pietra di paragone
(Benchmark) al fine di valutare il rendimento di un titolo azionario.
Per semplificare al massimo, possiamo dire che
con un rendimento dei Buoni del Tesoro decennali del 5%
tenendo conto delle peculiari caratteristiche dell’investimento azionario
il rendimento di una azione dovrebbe essere compreso yra il 2,5 e il 5%
naturalmente tenendo conto del comparto nel quale la società opera,
comparando il rendimento del titolo con il rendimento delle società direttamente concorrenti.
Questo, lo ripetiamo, per semplificare al massimo: esisteranno ovviamente ottimi titoli oggetto di investimento aventi dei rendimenti
inferiori o superiori a tale intervallo. Non esiste una regola assoluta al di fuori del buon senso che insegna come sia poco probabile,
con le dovute eccezioni come ad esempio: REIT e MLP, che un titolo azionario fornisca un rendimento superiore ai Buoni del Tesoro.
Una guida per comprendere se il rendimento attuale sia,
oltre che sostenibile, incrementabile
sono due indicatori che già conosciamo:
il Pay Out Ratio di cui abbiamo parlato poche righe sopra
ed il Price Earnings to Growth ratio ( PEG ),
che indica le prospettive future di incremento dell’utile per azione.