Il Mercato telematico azionario è il più importante mercato finanziario italiano sul quale si giocano le sorti e si intrecciano i destini delle più importanti imprese italiane
Quando si pensa alla Borsa viene spontanea l’equivalenza con il mercato azionario, mentre in realtà la Borsa comprende altri comparti in cui non si negoziano solamente titoli azionari. Tale equivalenza non è però priva di fondamento e si basa sia su ragioni storiche, in quanto in Borsa sono state trattate per molti decenni solamente le azioni, sia su ragioni dimensionali, in quanto per numero di scambi e controvalore degli stessi il mercato azionario è notevolmente superiore agli altri comparti.
In Italia, il maggior mercato azionario è rappresentato dal Mercato telematico azionario MTA, ovvero il mercato in cui si negoziano i titoli delle più importanti imprese italiane.
Nel Mercato telematico azionario non si negoziano unicamente azioni, ma anche obbligazioni convertibili, diritti di opzione, warrant e quote o azioni di OICR.
A parte le quote o le azioni di OICR e le azioni di Investmente companies a cui è dedicato il segmento MTF, i rimanenti strumenti finanziari sono ripartiti da Borsa Italiana, in segmenti di mercato omogenei in funzione della loro capitalizzazione; inoltre, all’interno di ciascun segmento, gli strumenti finanziari possono essere ripartiti in classi omogenee per modalità e orari di negoziazione, tenendo conto della frequenza degli scambi e del controvalore medio giornaliero negoziato. Tale ripartizione è effettuata all’atto dell’ammissione delle azioni e monitorata con una certa periodicità. Le obbligazioni convertibili e i warrant sono negoziati nel segmento in cui sono negoziate le azioni ordinarie di compendio.
In base a queste disposizioni, le azioni sono suddivise in base alla capitalizzazione di mercato in due gruppi: il primo, segmento blue-chip, è formato dalle azioni di società con capitalizzazione di mercato superiore a 1.000 milioni di euro (Large Cap), mentre il secondo, diviso a sua volta nei segmenti Standard e STAR, è formato dalle azioni di società con capitalizzazione inferiore a 1.000 milioni di euro e superiore a 40 milioni di euro (Medium Cap).
A sua volta, il segmento Standard è diviso in classe 1 e classe 2. La differenza tra Standard e STAR deriva dal fatto che nello STAR (Segmento Titoli con Alti Requisiti) sono negoziate le azioni di piccole e medie imprese con buone prospettive, che devono soddisfare requisiti aggiuntivi rispetto a quelli richiesti per l’ammissione allo Standard e rispettare impegni particolari in termini di liquidità, trasparenza e corporate governance.
La riclassificazione delle azioni avviene in occasione della revisione ordinaria dell’indice S&P/MIB (marzo e settembre): la Borsa Italiana individua le società non comprese nel segmento blue-chip la cui capitalizzazione sia divenuta superiore ai 1.000 milioni di euro e le trasferisce al segmento blue-chip; contrariamente, se la capitalizzazione delle azioni di società del segmento blue-chip è scesa al di sotto di tale soglia, esse saranno declassate se entro sei mesi la capitalizzazione non tornerà a sopra il livello precedente.
La revisione riguarda anche la ripartizione delle Medium Cap; infatti, nel caso in cui vengano meno le condizioni che hanno permesso l’inserimento nel segmento STAR, le azioni sono trasferite nel segmento Standard.