Il decreto ingiuntivo è un documento successivo alla richiesta formale della banca o di un creditore in genere all’autorità giudiziaria per rientrare in possesso delle somme dovute.
Questa, tramite il giudice di turno, attua un decreto ingiuntivo che viene notificato presso la residenza del debitore.
Nel documento si ordina che il debitore paghi il dovuto entro 40 giorni o tramite somma di denaro presso la banca, oppure attraverso la vendita all’asta di beni mobili e immobili pignorabili nei termini stabiliti dal tribunale. Entro questi 40 giorni il debitore può
-Pagare il debito
-Farsi pignorare le proprietà
-Dimostrare di non dovere nulla al creditore perché il debito è già stato pagato o perché il presunto debitore non ha contratto prestito con quella banca. In questo caso si fa riferimento all’opposizione a decreto ingiuntivo. Per maggiori dettagli sulla procedura è possibile vedere questo articolo sull’opposizione a decreto ingiuntivo pubblicata su questo blog.
In questo caso, l’autorità giudiziaria, dopo il decreto ingiuntivo, deve verificare che esista un contratto firmato, una fattura, un documento che attesti l’avvenuto prestito. Sappiate che anche un servizio non pagato con regolare fattura può trasformarsi in un decreto ingiuntivo, perché legalmente si ritiene che chi ha prestato il servizio abbia fatto credito al debitore per il pagamento. In questo modo si andrà alla causa civile, che verificherà i documenti.