Un comune ha bisogno di un nuovo ospedale a causa dell’invecchiamento della propria popolazione. Non ha i fondi necessari per il compimento dell’opera, né la possibilità di reperire i fondi necessari attingendo dalle finanze statali, perché
totalmente esangui. Come può dare comunque attuazione all’iniziativa? Affidandosi al project financing, una tecnica di
finanziamento delle opere pubbliche relativamente nuova nel nostro Paese, ma assai diffusa all’estero.
Come funziona questo tipo di finanziamento? L’amministrazione pubblica competente indice una gara per la realizzazione di una determinata infrastruttura. Gli imprenditori interessati alla sua costruzione, detti promotori o sponsor, raccolgono intorno a sé altri soggetti disposti a prendere parte all’iniziativa. Viene messo a punto un progetto da presentare
all’autorità pubblica, la quale affida l’incarico a chi ha offerto le migliori condizioni per l’esecuzione dell’opera.
Chi vince, con gli altri soggetti imprenditori che è riuscito a raccogliere intorno all’iniziativa, costituisce appositamente
una società, detta project company, la quale, anche con le somme raccolte presso terzi finanziatori, banche per esempio,
costruisce l’impianto.
Quale guadagno ritraggono i promotori? I redditi che la gestione dell’infrastruttura riesce a produrre. L’amministrazione
pubblica che ha conferito l’incarico dell’esecuzione dell’opera, in contropartita dell’impegno economico assunto dai
promotori, si impegna infatti a concedere loro in concessione la gestione dell’impianto per un certo numero di anni. In
tal modo, essi hanno la possibilità di recuperare il capitale investito e guadagnare un margine di profitto. Al termine, la
gestione torna nelle mani dell’ente pubblico.
Questo tipo di project financing prende nome di Boot (Build, own operate, Transfer) ed è particolarmente adatto quando
la gestione dell’impianto ha prospettive di buona redditività. Per infrastrutture non remunerative sono previste forme più
complesse di project finance, comunque fondate sul meccanismo della gestione in concessione.
In ogni caso, il rischio dell’intera iniziativa ricade sugli sponsor. Nessuno, se non il proprio fiuto imprenditoriale, garantisce loro un ritorno sicuro.